
Villa. C.
Piemonte
Uno dei tanti gioielli di Torino, ben conosciuta, rimane immobile, sotto gli occhi di tutti..
Di lei, si hanno tracce già a a partire dal 1500, riqualificata nei decenni successivi , svenduta, smembrata, abitata fino al 1959 poi dismessa. Entriamo a villa C. in modo facile.
la porta è accessibile, sempre aperta.
Le finestre divelte, i muri scrostati, la muffa che s’inerpica sulle pareti danneggiando gli affreschi ed i decori, quest’ultimi, nonostante l’evidente abbandono, resistono e sfacciatamente si fanno ammirare in tutto il loro e autentico splendore.
Il mese di maggio e la primavera inoltrata regalano alla villa, una natura rigogliosa, rivestendola di fiori rosa che le donano una sorta di candore e purezza mai percepite prima.
Rimaniamo affascinati Bruno ed io, nel passeggiare al suo interno, tra le scale a chiocciola, gli affreschi crollati sulle scale o ancora sorretti da una volontà misteriosa di resilienza e forza..
Ti perdi con lo sguardo in un vortice di immaginazione.
Come scriveva Mario benedetti:
“Non ti arrendere per favore, malgrado il freddo bruci, malgrado la paura morda,malgrado il sole si nasconda.
E taccia il vento. Ancora c’è fuoco nella tua anima e ancora c’è vita nei tuoi sogni.
Era l’otto maggio 2022
Ph. Ambra Turra e Bruno Ghirarduzzi, nel viaggio.
SCDTEAM – Foto di repertorio














