Bardi – Una giorno al castello

Bardi – Una giorno al castello

Ottobre 22, 2023 0 di Bruno Ghirarduzzi

E’ una bella giornata di sole, Ambra ed io partiamo questa volta partiamo da Tabiano.

Il giorno precedente è stat giornata di “Urbex”, una colazione in un ottimo bar pasticceria, poi si parte, destinazione Bardi. Il viaggio non è lungo ed il panorama bellissimo.

Le colline poco alla volta  diventano monti verdissimi. Finalmente incontriamo il cartello che ci segnala di essere arrivati.

Già da lontano si intuisce la bellezza e la mole di questa antica fortezza che costruita su uno sperone di diaspro rosso, domina l’appennino parmense da secoli. 

Un breve cenno di storia: la Fortezza di Bardi appartenne dalla metà del Duecento, e per oltre quattro secoli, ai Landi, principi rinascimentali che pure battevano moneta su licenza imperiale.

Verso la fine del Cinquecento, la Fortezza, viene parzialmente trasformata in elitaria dimora patrizia.

Nei secoli successivi poi, per discendenze ed acquisti il castello passo in mano a varie nobili famiglie tra cui voglio ricordare i Grimaldi di Monaco imparentati con i Landi, poi i Borbone i Farnese ed altre.

Gravita una bellissima leggenda su questa castello, collocabile fra il XV e il XVI secolo epoca in cui, tra le mura della fortezza, crebbe e si consumò tragicamente una romantica storia d’amore.

Soleste era la figlia del castellano, innamorata perdutamente di Moroello, comandante delle truppe, il quale ricambiava i medesimi sentimenti. La giovane donna era però stata promessa in sposa a un feudatario dal padre, con l’auspicio di ampliare i propri possedimenti terrieri e avviare una solida alleanza diplomatica.

La giovane coppia soleva però incontrarsi in gran segreto, grazie anche all’aiuto della balia della giovane fanciulla. Ma come nei popolari canti dell’amor cortese e ancor più nelle note tragedie shakespeariane, la malasorte si accanì sui clandestini amanti.

Venne il tempo in cui Moroello partì con i suoi soldati per difendere i confini dello stato; mentre Soleste era solita raggiungere il punto più alto del mastio per avvistare, con lo sguardo, il ritorno del suo amato.

Un giorno scorse alcuni cavalieri alla confluenza fra i torrenti Ceno e Noveglia diretti verso il castello e recanti armature e insegne dei nemici.

Vedendo ciò pensò al peggio: alla sconfitta e all’uccisione del suo innamorato e all’assedio che presto avrebbe vissuto. Non attendendo oltre, decise di togliersi la vita gettandosi dalla torre.

Se avesse atteso qualche instante avrebbe riconosciuto il volto a lei caro del comandante dei cavalieri: era Moroello che sfoggiava vessillo e colori nemici in segno di ultimo spregio e di vittoria.

Il gruppo di cavalieri oltrepassò il ponte levatoio e una volta appresa la notizia del suicidio dell’amata, Moroello decise di compiere il medesimo insano gesto. la leggenda narra che da quel giorno l’anima del cavaliere vaga per la fortezza arroccata sullo sperone di diaspro rosso.

Nel 1999 alcuni ricercatori bolognesi scattarono una fotografia termica con speciali attrezzature, che ritrae una figura dalle sembianze di un cavaliere in armatura. Alcuni “Medium” che li accompagnavano si sentirono male.

Arrivati nel piccolo paese, respiriamo a pieni polmoni l’aria frizzante del luogo, poi ci incamminiamo alla volta dell’ingresso del castello. la visita non è guidata ma forse non dovendo seguire una guida, abbiamo piu’ tempo per ammirare sia ciò che ci attornia, sia il panorama mozzafiato.

Ambra si sofferma a guardare anche i piccoli particolari, lei è più attenta di me alle piccole cose e questo ci compendia, in quanto io mi perdo molto su panorami o luoghi e mi perderei parte degli stessi se non me li facesse notare.

Il castello è imponente e fantastico, percorrendo i camminamenti, incontriamo le sale della tortura, un luogo di forte impatto emotivo infine, giungiamo in vetta ad una torre che vigila sulla valle sottostante, i merli ci volteggiano accanto assieme alle rondini, il panorama da lassù è meraviglioso, tutto il castello lo è e si respira la storia, il medioevo e non solo.

Terminata la visita ritorniamo in paese ove ci fermiamo per il pranzo.

Sono state 2 giornate intense e ricche di luoghi ed emozioni, peccato siano terminate.

Ambra e Bruno nel viaggio – SCD Team – Noi

Veduta dal castello di Bardi