Un lunedì in montagna – Monte Cimone (Mo)

Un lunedì in montagna – Monte Cimone (Mo)

Settembre 16, 2019 0 di Bruno Ghirarduzzi

E’ lunedì 16 settembre 2019. Ambra ed io decidiamo di regalarci una giornata di “relax” in mezzo alla natura e al verde.

Detto e fatto… si parte.!!

Iniziamo il viaggio, dandoci come obbiettivo le montagne del nostro bellissimo appennino, il dove esattamente lo decideremo strada facendo.

A Vignola, la fame si fa sentire. Cerchiamo un bar.., tra i tanti che incontriamo il “Bar Cristina” mi attira ( Mai scelta fu peggiore.) Entriamo, luogo carino ma..forse, data l’ora un pò tarda, le pochissime paste ed i cappuccini sono praticamente imbevibili e immangiabili. Paghiamo ed usciamo con l’amaro in bocca e non è solo un modo di dire…

Optiamo per Fanano, poi da lì decideremo, la strada scorre veloce, quando si sta bene assieme e ci si diverte.

Parole, discorsi e risate ci accompagnano lungo la “Fondovalle” per Fanano. Arriviamo a destinazione ed Ambra propone un secondo cappuccino ma, questa volta, che possa vantarsi a tutti gli effetti di questo nome. L’aria e’ frizzante, fresca, imbocchiamo la strada che indica: “Lago della Ninfa”. Un piccolo lago di origine tettonica sito a 1500 mt sul livello del mare. Posteggiamo e..una piccola perla verde ci attende tra i pini. La giornata e’ splendida. Una camminata attorno al lago,e in seguito intraprendndiamo la salita verso la cima del monte Cimone (2165 s.l.m.).

Iniziamo la salita, Ambra con il suo fedele zaino, suo amato compagno anche durante il “Cammino di Santiago”, (ma questa e’ un’altra storia e non ci conoscevamo ancora). ci immergiamo in quella che promette essere una giornata fantastica.

Il bosco, i funghi, e le bellissime, quanto letali “amanita muscaria”, fanno capolino qua e là. Ambra trova anche dei “pinaroli” ( Suillus luteus), funghi ottimi e ne assaggia un pezzetto.

Camminiamo tra i boschi, sulla strada dell’ Aeronautica Militare e man mano che saliamo di altezza gli alberi si fanno più bassi, sino a lasciar spazio a piccoli cespugli e poi solo a licheni, erbetta e grandi sassi che svettano imponenti. Fontana Bevini ci appare, siamo a 1632 mt s.l.m.

Una sosta, pranzo al sacco che Ambra ha preparato prima di partire, l’acqua fresca, rigorosamente della fontana e ripartiamo. Poche piccole fragole ci fanno da “dessert”, mentre dei piccoli e colorati uccellini si abbeverano in una pozza d’acqua accanto alla fontana. Mentre sostiamo, passano due ciclisti in forte affanno e un uomo con zaino, che ovviamente saluta e noi ricambiamo. In montagna si usa così, peccato non appena si scenda in pianura, questo spirito sociale, vada immediatamente perso.

Ad un certo punto un piccolo rifugio di pietra “Villa pace”, aperto ovviamente, entriamo. Un camino, alcuni ciocchi di legna, un’ accetta per tagliarli, due panche, i profumi del legno e della natura, un berretto di lana, ma soprattutto tanta pace. Riprendiamo il cammino, Ambra mi precede di qualche decina di metri, decido di farle uno scherzo e mi arrampico per un ripido sentiero che taglia la curva, facendomi guadagnare 400 mt. Vedo Ambra più in basso, mi cerca con lo sguardo, poi mi vede e ci mettiamo a ridere. Basta poco per divertirsi. Arriviamo a “Pian Cavallaro” 1880 s.l.m. L’aria che si respira e’ leggera, fresca e lo spettacolo bellissimo. Sopra di noi, a 2165 mt s.l.m., l’osservatorio dell’aeronautica militare. Decidiamo di non andare oltre, ed iniziamo la discesa,scegliamo la via dei prati, che d’inverno si trasformano in piste da sci. La discesa è ripida e scoscesa, ma anche molto più breve, in un’ora o poco più siamo di nuovo nel piccolo bar accanto al lago. Un cucciolo di Labrador di nome “Vulcan”, gioca con noi.

Risaliamo in auto, direzione Modena. Nel rientro lungo la “Vignolese”, un edificio abbandonato ci incuriosisce. Potevamo non fermarci..? Entriamo. Un caseificio abbandonato, nella sala stagionatura permane ancora l’odore del “Parmigiano Reggiano”, forse una forma di formaggio dimenticata. Stalle, uffici, la natura si sta riprendendo ciò che gli apparteneva, e le zanzare, troppe a dire il vero, si stanno prendendo il nostro sangue. Terminiamo l’esplorazione. Un’altra giornata stupenda, come lo sono sempre le nostre uscite.

Ambra e Bruno nel viaggio.