
Sant’Antonio di Riccovolto
Sant’antonio di Riccovolto – appennino tosco -emiliano .
16-giugno 2018
L’ estate ” magica” del 2018, ha regalato a Bruno e a me, giornate e weekend strepitosi, caratterizzati da risate, colore, sole, natura, allegria e spensieratezza.
Il progetto “Memorie di cristallo”, non esisteva ancora, era un “semplice sogno”, un’ idea che, fin da bambina ha accompagnato la mia immaginazione.
Quando si e’ piccoli si fantastica su cio’ che saremmo diventati “da grandi”. Mi ricordo spesso, quando dalla finestra della mia precedente abitazione, mi ritrovavo a contemplare le “ex fonderie” già dismesse da tempo, e che, già allora, si stavano riunendo alla natura; una natura selvaggia che sta fagocitando l’intero scheletro architettonico e industriale , riprendendosi i suoi spazi da troppo tempo sopiti e celati.
Generalmente, negli anni, le aspirazioni cambiano, i sogni si modificano o si dimenticano, ma quella bambina, magra, snella e biondissima, tra una nota e l’altra, è diventata una donna, un po’ “WILD”, ma , rimasta ancora in quella fase di contemplazione e adorazione per tutto cio’ che riguarda l’abbandono, il mistero e le leggende legate ai luoghi (o alle persone).
Il mio amore per la natura coinvolge Bruno e la nostra curiosità ci porta in giro ad esplorare luoghi, ancora ” vivi “, come se stessero aspettando, qualcuno o qualcosa che li reclami.
Sant’Antonio di R. e’ un paesino fantasma dell’appennino emiliano, Le cause dell’abbandono, avvenuto intorno agli anni 60′, furono dovute principalmente all’ubicazione del luogo e al suo successivo spopolamento in seguito all’urbanizzazione, cresciuta, proprio in quegli anni.
Molte abitazioni sono sigillate, i tetti e le finestre sono squarciati e crollati, ma al loro interno e’ possibile ancora vedere, oggetti, suppellettili, appartenuti agli abitanti del luogo.
La vegetazione e l’edera crescono vistosamente sui muri crollati , quest’ultimi sfidanti il tempo e le intemperie. Questo luogo, ha un particolare fascino, vive nelle storie dei montanari, abitanti delle zone limitrofe.
Sant’Antonio è silente. ..
Una fontanella attiva, l’unica parvenza di vita.
Salutando Sant’antonio, stanchi, accaldati e affamati Bruno ed io, sostiamo in un piccolo bar a Sassatella: il Bim Bum Bar, dove ci accolgono i volti sorridenti dei montanari che, con molta scioltezza, si siedono accanto a noi, invitandoci alla sagra del paese, ( una sagra che si sarebbe tenuta la settimana seguente). Il sig.Giancarlo, guardia ecologica volontaria e l’ex maestra, ci raccontano (e si raccontano); ci invitano a visitare le ex miniere di pirite e rame, site in zona.
Bruno ed io ci guardiamo e con cenno di approvazione e consenso, partiamo per un’ ulteriore ricerca.
Seguendo le indicazioni, le miniere non saranno da noi trovate. Pazienza.
Una giornata trascorsa velocemente, degna di nota, che ci ha regalato ricordi preziosi, fondamentali per chi nella vita predilige l’essenzialità e la spontaneità.
Ambra e Bruno nel viaggio
SCDTEAM