Cartoline da San Pellegrino in Alpe

Cartoline da San Pellegrino in Alpe

Luglio 3, 2022 3 di Bruno Ghirarduzzi

E’ una bella domenica di luglio, il caldo si è fatto sentire quest’anno.

Ambra ed io decidiamo di partire per una escursione verso le cime dell’appennino Tosco – Emiliano alla ricerca di luoghi da visitare e perché no, di un poco di frescura.

San Pellegrino in Alpe è la meta. Un piccolissimo borgo montano, sito a cavallo delle province di Modena e Lucca, a 1525 m s.l.m., il borgo più alto dell’appennino.

Come di consueto, ci fermiamo a fare colazione e questa volta la scelta ricade sul “Bar osteria Prati”, un bel locale, con notevole scelta di qualità e personale gentile e simpatico, solita foto di rito e ripartiamo verso la destinazione.

Una giornata all’insegna della curiosità e del divertimento, come tutte le nostre uscite. Una breve sosta a Sassatella per un caffè al “Bimbumbar”, che fu tappa della nostra prima uscita 4 anni fa, poi via verso la destinazione.

Arriviamo nei pressi di San Pellegrino in Alpe e varchiamo il cartello stradale che divide l’Emilia dalla Toscana, per poi proseguire nuovamente dopo poche centinaia di metri.

Una curiosità, il paese in parte, si trova in una piccolissima enclave emiliana, circondata dai territori del comune di Lucca.

L’aria, rispetto a Modena è leggera e frizzante, ed il panorama è bellissimo.

Di fronte a noi le alpi Apuane ed attorno le vette verdissime dell’appenino.

Un suono di campanacci, sono capre di montagna che girano tra i boschi sottostanti. Ambra ed io ci dirigiamo verso l’ospitale e varcato il voltone ci attende una sorpresa, un meraviglioso museo contadino che vale la pena di visitare. Usciti, entriamo nella chiesa accanto e lì troviamo le spoglie di San Pellegrino e San Bianco. La leggenda narra che il santo che diede il nome al paese, fosse figlio di un re scozzese, che rinunciò al trono per scegliere la vita monastica. Lasciamo due biglietti con i nostri piccoli desideri, nell’urna atta a contenere le “richieste” ai Santi ed usciamo.

Una passeggiata in mezzo ai boschi, poi la fame si fa sentire.

Un buon ristorante ci accoglie nonostante l’ora e l’assenza di prenotazione.

Obbligatorio l’ottimo cinghiale ed altre leccornie montane, un bicchiere di vino rosso e tante risate, il pranzo perfetto.

Una volta terminato il pranzo, ripartiamo alla volta di S. Antonio di Riccovolto. Un piccolissimo borgo abbandonato, che visitammo 4 anni fa.

Lasciamo l’auto nell’ultimo parcheggio possibile e zaino in spalla iniziamo la salita. Il caldo delle 15.00 è forte e la salita è più lunga e ripida di quanto ricordassimo. Alla fine, dopo una curva ci appare la radura che accoglie i ruderi del paese.

Nulla è cambiato delle vecchie case contadine se non qualche muro e qualche tetto, crollati. Distesi all’ombra si sta benissimo ed il rumore dell’acqua che scorre dalla fontana crea un piacevole sottofondo.

Restiamo un paio di ore, poi riprendiamo la strada verso Modena.

Un’altra piccola avventura, un’altra bella giornata in nostra compagnia.

Ambra e Bruno nel viaggio.

SCD Team

https://www.toscana.info/lucca/provincia/san-pellegrino-in-alpe/