Villa Capriglio.
PIEMONTE.
Stiamo per rientrare a Modena, quando Bruno ed io allunghiamo lo sguardo a sinistra in quella che viene definita la villa che “scompare” soprattutto nelle notti invernali piemontesi, conferendone un aspetto spettrale. Delle varie messe sataniche, che hanno luogo al suo interno rimangono buttati qua e là delle candele e profondi e inequivocabili simboli satanici.
Rimane un po’ ammaccata dai suoi 300 anni di storia, di leggende da brividi, di misteriosi e impossibili amori, forse reali o forse no…
Dedichiamo poco tempo a visitarla, data la stanchezza di una mattinata ricca di esplorazione.
Quello che emerge al suo interno, sono i lavori di restauro iniziati a partire dagli anni ‘ 7o e mai conclusi…
Finestre divelte, pavimenti che s’imbarcano sprofondando in se stessi, muri ricoperti di colore, di scritte ad opera di qualche vandalo o qualche writer senza talento, custodie di cellulari probabilmente rubati, stoviglie, vestiti da neonato…
Una discarica in costante “aggiornamento”. Sono scenari che costantemente si ripetono e che riscontriamo sempre più spesso. Una sorta di profanazione voluta che si accompagna all’oblio di passati sfarzi, di quella che per 3 secoli ha visto un susseguirsi di padroni, cambiamenti epocali, morte, amore e lussuria, fino al degrado più assoluto .
Anche in questo caso, la porta e’ aperta…
Ambra e Bruno nel viaggio
8 MAGGIO 2022
SCD TEAM
FOTO DI REPERTORIO.