La casa termale del bambino

La casa termale del bambino

Agosto 7, 2021 0 di Bruno Ghirarduzzi

Emilia Romagna , 07/08/2021

Ambra ed io avevamo deciso di recaci in Piemonte, un’altra bella giornata di allegria, esplorazione ed amicizia vera, ma l’esodo di inizio agosto, non ci ha permesso di raggiungere il nostro primo obbiettivo.

Una colazione in alta Emilia e si cambia al volo il progetto giornaliero.

Ci incuriosisce un nome “La casa termale del bambino”.

Detto fatto, siamo in loco, una passeggiata per Salsomaggiore, un pranzo in un ottimo ristorante consigliatoci da una ex guardia di finanza e, si parte per l’avventura.

La costruzione è fatiscente, circondata da tanti edifici abitati.

Si narra che al suo interno, un bambino perse la vita e chela sua entità si aggiri ancora tra queste mura.

Sicuramente, forse a causa anche della leggenda sia Ambra che io, non eravamo tranquilli durante l’esplorazione di questo luogo.

Alcuni cenni storici su questo luogo a dir poco singolare.

La Casa del Bambino era una colonia diversa dalle altre, le quali erano solitamente gestite da aziende private per ospitare i figli dei lavoratori nei mesi estivi oppure dalla chiesa, di rado dai comuni o altri organi statali.

La Casa del Bambino era un simbolo, quello dell’attenzione che si aveva ai tempi per la salute dei bambini. Infatti assomigliava più a un albergo, in cui i piccoli ospiti potevano contare su un’assistenza medica continua.

Ai semplici alloggi si aggiungevano quindi le cure salsoiodiche.

La costruzione della casa termale venne affidata all’architetto milanese Mario Baciocchi, grazie al quale una vecchia pensione si trasformò in un anno in questa nuova struttura funzionale.

La Casa del Bambino venne inaugurata in epoca fascista, il 23 maggio del 1942, con una cerimonia semplice vista l’epoca di guerra. La colonia venne chiusa nel 1944, e poi riaprì nel 1948.

Nel 1947 vennero eseguiti alcuni lavori di restauro in seguito ai danni degli eserciti che la utilizzarono, terminati poi nel 1948.

L’attività riprese a pieno ritmo dopo la sua riapertura e, dato il successo che la struttura stava ottenendo, si sentì l’esigenza di aggiungere un nuovo fabbricato a quello esistente.

A lavori ultimati, l’ala vecchia della Casa del Bambino venne trasformata in un vero e proprio albergo, la parte nuova invece rimaneva una colonia (la quale acquistava sempre maggiore autonomia).


Nel 1966 venne aggiunta una grande piscina, la quale si rivelò uno strumento di cura e divertimento ben accolto dai bambini. In quel periodo il numero di ospiti stava calando vertiginosamente, ma grazie alla piscina e ad altre nuove iniziative, i clienti tornarono numerosi.

Purtroppo ormai la vita e i rapporti delle famiglie erano del tutto cambiati, insieme allo stile di vita delle persone in generale, così la Casa del Bambino finì comunque per chiudere, nel 1973.

Stando a testimonianze raccolte e a voci che si rincorrono sembrerebbe che, all’interno dell’edificio, in più di un’occasione siano stati accertati fenomeni anomali e curiosi.

La Casa del Bambino è da tempo in condizioni di avanzato abbandono, fatiscenza e decadenza (al pari di molti palazzi Liberty e Déco salsesi): uno dei simboli più evidenti di una Salsomaggiore che non c’è più…

Usciamo da questo luogo un po’ turbati, ci guardiamo negli occhi, siamo sporchi, sudati, forse un po’ agitati ma, felici di aver passato una giornata in compagnia di noi e di ciò che ci piace fare .

Ambra e bruno nel viaggio – foto di repertorio.

SCD TEAM