L’ospedale delle piccole anime…
“L’ospedale delle piccole anime”, cosi viene definito il pedagogico infantile , sito in provincia di Ferrara.
1930-1970
Un luogo che ha colpito, molto emotivamente sia me che Bruno.
Spiriti, anime innocenti, bambini affetti da varie patologie mentali, abbandonati, torturati e lasciati soli..
Questo edificio, oramai un rudere pericolante, venne definito un istituto di cura infantile.
Si notano ancora, i banchi e le sedie corrose dal tempo, i resti di una macchina per l’ elettroshock, un lettino..
L’ ex ospedale è circondato da un’ aurea di mistero. NON E’ FACILE RISALIRE ALLA VERITA’ DI QUESTO LUOGO.
Ciò che è ben chiaro e che le persone vogliono evitare di parlarne.
Un ” mostro” inquietante, immenso come il dolore che lo pervade.
L’ istituto non fa parte dell’ immaginario comune, ma fa parte della storia: la più terribile: forse a causa di un incendio doloso, pare che i bambini, non troppo amati dalle suore, vennero rinchiusi e bruciati vivi. Chi lo sa..?
Si parla del piccolo Filippo, un bimbo di 12 anni affetto da una grave forma di schizofrenia, che stanco e oppresso da un ambiente troppo rigido e inadatto alla cura delle malattie mentali, uccise i suoi compagni, lanciandosi poi, successivamente ,nel vuoto..
Recandoci sul posto abbiamo percepito la presenza di “qualcosa o qualcuno”, abbiamo immaginato cosa potesse significare vivere rinchiusi e dimenticati dal resto del mondo..
La porta dell’ ospedale e il cancello sono sempre aperti.
Il tetto e il pavimento del pedagogico, in parte sono crollati, ma i bambini sono ancora li , che si rincorrono nel giardino in un tempo divenuto infinito ed eterno.
Il luogo che più di tutti mi ha lasciato qualcosa dentro. Indimenticabile
Guardare le foto di questo “ospedale pedagogico “ dopo aver letto la vostra introduzione estremamente esplicativa riguardo alla sua funzione in passato, personalmente opinabile soprattutto riguardo al tipo di terapie applicate …e di un luogo che avrebbe dovuto essere di cura e conforto ma dal passato abbastanza tetro, mi turba profondamente. (Gli scatti non necessariamente devono trasmettere sensazioni positive, possono essere anche di denuncia o semplicemente testimonianza)
Pensare che proprio di bambini si trattava…
In antitesi sono gli oggetti rimasti, i banchi, vicino alla branda da infermeria…le finestre aperte come se fosse per cambiare l’aria, ma schermate dalle piante rampicanti che hanno preso il sopravvento…
Complimenti davvero per le fotografie che danno modo a chi li guarda di entrare subito in quel luogo ed in quel tempo con tutto il pathos che ne consegue.
Grazie per le emozioni che trasmettete con i vostri scatti.
Grazie CECILIA.Pensa che questo luogo è uno dei pochi riconosciuto ,con la presenza di entità , soprattutto alla sera… qualcuno vede ancora i bambini correre.Quando uscimmo da li,BRUNO ED IO eravamo abbastanza emozionati. C’è rimasto nel cuore.
Guardare le foto di questo “ospedale pedagogico “ dopo aver letto la vostra introduzione estremamente esplicativa riguardo alla sua funzione in passato, personalmente opinabile soprattutto riguardo al tipo di terapie applicate …e di un luogo che avrebbe dovuto essere di cura e conforto ma dal passato abbastanza tetro, mi turba profondamente. (Gli scatti non necessariamente devono trasmettere sensazioni positive, possono essere anche di denuncia o semplicemente testimonianza)
Pensare che proprio di bambini si trattava…
In antitesi sono gli oggetti rimasti, i banchi, vicino alla branda da infermeria…le finestre aperte come se fosse per cambiare l’aria, ma schermate dalle piante rampicanti che hanno preso il sopravvento…
Complimenti davvero per le fotografie che danno modo a chi li guarda di entrare subito in quel luogo ed in quel tempo con tutto il pathos che ne consegue.
Grazie per le emozioni che trasmettete con i vostri scatti.